Cinquant’anni di Animal Liberation: una riflessione artistica sulle maggiori vittime della storia

Sono passati quasi cinquant’anni dalla pubblicazione del libro seminale del filosofo morale Peter Singer, Animal Liberation: A New Ethics for Our Treatment of Animals, che ha attirato l’attenzione di un vasto pubblico sulla condizione degli animali per mano dell’uomo. Sebbene nel frattempo ci siano stati alcuni miglioramenti nel loro benessere, gli animali restano, come sostiene Singer, “le principali vittime della storia.”

Dagli allevamenti industriali e macelli, ai laboratori scientifici, fino ai cambiamenti climatici e all’estrattivismo che distrugge i loro habitat naturali, miliardi di animali hanno sofferto e soffrono crudeltà indicibili mentre noi, ignari delle forme di comunanza, siamo diventati sempre più estranei alla fauna non umana con cui condividiamo il pianeta.

L’Esposizione “Why Look at Animals?” al Museo EMST nel 2025

Il programma espositivo dell’EMST per il 2025, sotto il titolo ombrello Why Look at Animals?, metterà gli animali al centro della scena, con un focus sulla loro esperienza di vita, giustizia e diritti animali, e un argomento persuasivo per il riconoscimento della loro sensibilità.

Distribuito nell’arco dell’anno, la serie comprende una nuova commissione site-specific di Emma Talbot (Regno Unito), oltre a mostre personali di Sammy Baloji (Repubblica Democratica del Congo) e Janis Rafa (Grecia), con un programma che mira a mettere al centro del dibattito pubblico il significato morale degli animali e la loro integrità fisica ed emotiva.

La Mostra Principale: Why Look at Animals? Reconsidering Our Fellow Travellers

La mostra principale, Why Look at Animals? Reconsidering Our Fellow Travellers, è una grande mostra collettiva internazionale curata dalla direttrice artistica del museo, Katerina Gregos. Ispirata al testo omonimo di John Berger del 1980, che esplora il rapporto animale-uomo durante la modernità e individua come gli animali siano stati emarginati nelle società umane, includerà oltre 40 artisti internazionali e si estenderà su diversi piani del museo.

Why Look at Animals? solleva l’urgente questione della necessità di riconoscere e difendere la vita animale, largamente ignorata o trascurata da politica, commercio e agricoltura; evidenziando l’aspetto problematico della nostra pratica predominante di trattare gli animali come merci e prodotti.

Rendendo visibili i meccanismi di sfruttamento e violenza sistemica degli animali dall’epoca del colonialismo fino ad oggi, e rivelando ciò che è vergognosamente invisibile, la mostra mostra che, sebbene le esperienze soggettive degli animali non umani possano differire dalle nostre, questo non significa che non abbiamo molto da imparare da loro e che non dovremmo trattarli con compassione.

Questioni Etiche e Filosofiche sulla Relazione Umano-Animale

Sebbene la maggior parte dell’arte che raffigura animali si sia concentrata su come vengono rappresentati, Why Look at Animals? esplora i parametri etico-filosofici riguardanti il nostro trattamento e rapporto con loro. Come scrive Martha Nussbaum nel suo recente libro, Justice for Animals, noi umani abbiamo nei loro confronti un “debito etico da lungo tempo dovuto”.

Negli ultimi decenni, i progressi nella scienza del benessere animale insieme alla storia evolutiva, osservazione comportamentale, studio della cognizione animale e neuroscienze hanno dimostrato che gli animali non sono “macchine” – automi input-output – ma, come noi, hanno bisogni fisici, emotivi e sociali, mettendo in discussione l’idea che siano esseri “inferiori”.

Un Appello alla Giustizia Climatic

Al centro di Why Look at Animals? c’è la necessità di mettere in discussione lo specismo che pone gli esseri umani al vertice della gerarchia del regno animale e al centro del mondo. È cruciale che gli esseri umani inizino a vedere gli animali non solo come qualcosa da difendere, ma come un legame vitale per il benessere planetario nel suo insieme.

Per ulteriori informazioni, contattare: Stampa internazionale: Amanda Kelly e Vanessa Saraceno presso Pickles PR Stampa nazionale: Kassiani Benou presso EMST Atene

EMST | Museo Nazionale di Arte Contemporanea, Atene è finanziato dal Ministero della Cultura e dello Sport Ellenico.

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