Mari profondi e ghiacciai che si sciolgono in una mostra sul suono a Brno

Paesaggi sonori ai confini dei ghiacciai in scioglimento, fenomeni acustici nei computer analogici liquidi, sonificazioni di fenomeni planetari o cambiamenti nei potenziali elettrici delle cellule. Questi sono alcuni dei temi trattati dalla mostra Beyond the Sound (Casa delle Arti di Brno, Repubblica Ceca, 5 aprile – 14 luglio). “Il suono serve come un mezzo che media un mondo normalmente inaudibile, invisibile, microscopico e in continua evoluzione. Il criterio principale per la mia selezione è stato quello di trovare approcci che diano significati concreti al suono astratto attraverso metodi sperimentali,” afferma il curatore Jiří Suchánek sul concetto della mostra.

Le composizioni sonore di Jana Winderen sono create a partire da registrazioni dalle profondità del Mare di Barents. Il fruscio del plancton, i clic dei crostacei, il crepitio degli iceberg e le voci delle balene si combinano in una sinfonia artica che, di fronte al riscaldamento globale, può essere allo stesso tempo rassicurante e inquietante.

Raviv Ganchrow lavora con il fenomeno delle cosiddette correnti telluriche—scariche elettriche che avvengono tra la crosta terrestre e la ionosfera. Per rendere percepibili i segnali naturali all’orecchio umano, Ganchrow ha progettato un sistema sofisticato intorno e dentro la Casa delle Arti che riduce il rumore antropogenico.

Gil Delindro utilizza materiali naturali, che colloca sempre in un ampio contesto sociale e ambientale contemporaneo. Nel caso della serie Resilience, esposta nella mostra, si tratta della corteccia carbonizzata delle querce da sughero, che fa riferimento all’invasione dell’attività umana sulla natura e sul paesaggio, ma anche ai meccanismi adattativi naturali a lungo termine creati per difendersi dagli incendi forestali.

Ioana Vreme Moser presenta due opere che esplorano la memoria esterna. Il primo oggetto rappresenta la memoria conservata nel flusso dell’acqua, facendo riferimento a una straordinaria ma dimenticata linea di computer ad acqua analogici. La seconda installazione esplora l’erosione dei dati nei microchip di silicio ritirati, esposti a radiazioni ultraviolette distruttive.

Dmitry Morozov alias ::vtol:: presenta il progetto Duga, in cui si concentra sulle risonanze di Schumann (risonanze atmosferiche planetarie a bassa frequenza della radiazione elettromagnetica), che, anche a cento anni dall’inizio della ricerca, è ancora un’area irrisolta, in parte a causa delle interpretazioni errate delle ipotesi pseudo-scientifiche del campo New Age.

Nel loro lavoro, Evelina Domnitch e Dmitry Gelfand sono interessati a fenomeni scientifici esotici e spesso poco studiati come la sonoluminescenza o la sonolevitazione. Nel caso della mostra di Brno, si tratta del fenomeno della cavitazione acustica, cioè le bolle di cavitazione che implodono in un liquido. Durante questi processi, si verificano fenomeni quantistici estremamente complessi con temperature a breve termine paragonabili a quelle della superficie del Sole.

Il collettivo Nomadic Interspecifics, rappresentato a Brno da Leslie García e Felipe Rebolledo Carvajal, si concentra sulla comunicazione interspecie. Con l’aiuto delle nuove tecnologie (ad esempio l’apprendimento automatico, sensori avanzati) cercano modi per stabilire un dialogo tra gli esseri umani e gli organismi con i quali non condividiamo un sistema di segni comune—come le cellule microbiche.

info e immagini dal sito www.dum-umeni.cz