Una call per prepararsi al passaggio verso società verdi

Fino al 29 febbraio c’è tempo per la chiamata dedicata alla diffusioni di migliori pratiche rivolte ad una transizione verso la sostenibilità ambientale equa.

La proposta è aperta a partenariati di almeno due organizzazioni dove: il richiedente principale è un’organizzazione civica, privata o un’istituzione culturale pubblica con personalità giuridica attiva nelle province di Lombardia, Piemonte, Liguria o Valle d’Aosta, operante nei settori culturale, creativo o civico; almeno un partner è un’organizzazione civica, privata o un’istituzione culturale pubblica con personalità giuridica attiva al di fuori dell’Italia, in uno degli stati membri del Consiglio d’Europa, operante nei settori culturale, creativo o civico.

Le proposte devono comportare partenariati con un potenziale di cooperazione a lungo termine, che rispondano direttamente a uno degli obiettivi seguenti:

OBIETTIVO 1 – SCAMBIO DI CONOSCENZE E DIFFUSIONE DELLE MIGLIORI PRATICHE Sostenere lo scambio di conoscenze e la diffusione delle migliori pratiche tra attori culturali e creativi italiani ed europei al fine di incorporare il pensiero di transizione equa verso la sostenibilità ambientale a tutti i livelli del loro lavoro e della cultura organizzativa, in linea con i valori e le priorità degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, del Green Deal Europeo e del Nuovo Bauhaus Europeo.

OBIETTIVO 2 – SENSIBILIZZAZIONE E MOBILITAZIONE PUBBLICA Sostenere collaborazioni europee e translocali che attraverso azioni culturali innovative: » ispirino e attivino le comunità a immaginare e partecipare a processi democratici di transizione equa verso società più resilienti al clima; o » rafforzino il ruolo che le arti e la cultura giocano nel creare un ambiente sicuro per lo scambio aperto, sincero e il dissenso rispettoso nelle discussioni pubbliche e nella formulazione delle politiche in materia di transizione ecologica.

Il Fondo dispone di sovvenzioni in tre importi: • fino a €10.000 • €10.000 – 20.000 • €20.000 – 30.000 Le sovvenzioni possono coprire al massimo l’80% del budget totale del progetto. Il restante 20% deve essere finanziato attraverso risorse proprie e/o cofinanziamento. Fino al 60% dell’importo della sovvenzione può coprire le attività implementate dall’organizzazione capofila italiana mentre il resto dell’importo della sovvenzione deve essere allocato per le attività implementate dai partner. Le sovvenzioni possono essere utilizzate per finanziare una vasta gamma di attività, dalla creazione di nuove iniziative all’espansione di idee esistenti a livello europeo. Le sovvenzioni possono coprire produzione, affitto, coworking, scambio di competenze, residenze per artisti e strumenti di comunicazione. Possono anche essere utilizzate per coprire consulenze, personale e costi operativi. Tuttavia, è altamente consigliato che questi non superino l’80% del budget totale richiesto a meno che non siano chiaramente giustificabili. La durata del progetto può essere fino a 12 mesi. Le attività correlate al progetto non possono avere luogo prima della data di inizio (15 aprile 2024).

La premessa alla call riguarda i confronti dei cittadini europei con le conseguenze di una crisi sanitaria globale, guerre massive e l’impatto sempre più evidente delle emergenze climatiche sulle comunità locali. Regioni in tutta Europa hanno affrontato le dolorose conseguenze di un utilizzo globale e incontrollato delle risorse naturali. Paesaggi europei come le Alpi e il Mediterraneo sono stati gravemente colpiti da disastri legati ai cambiamenti climatici. Questi fenomeni meteorologici estremi mettono a rischio i mezzi di sussistenza culturali, le pratiche tradizionali e il patrimonio vivente delle comunità locali, le cui capacità umane e l’infrastruttura culturale sono allo stesso tempo risorse potenti per un futuro più sostenibile. Più che mai, le comunità devono raggiungere una comprensione condivisa su come prepararsi al passaggio urgente dai modelli di vita attuali, intensivi di risorse, a economie e società verdi a basse emissioni di carbonio. Ciò richiederà un reset e una ricalibrazione delle nostre vite per affrontare le sfide che sorgono nella transizione verso una società giusta dal punto di vista sociale e ambientalmente rigenerativa. Secondo il concetto di “Just Transition” (Transizione Equa), una transizione così radicale deve essere equa e giusta per tutti. Il cambiamento sistemico è impegnativo, disturbante, difficile, ma necessario ed è intrinsecamente legato a un cambiamento di mentalità e atteggiamenti sociali nei confronti della natura, dell’industria, del lavoro, del consumismo e della giustizia sociale. È quindi essenziale considerare i contesti culturali delle diverse comunità e riconoscere l’ecologia specifica dei loro ambienti di vita che definiscono i loro valori, bisogni, lotte e aspirazioni. Le arti e la cultura hanno il potere di plasmare valori, credenze e comportamenti. Organizzazioni culturali, istituzioni artistiche, media culturali, attivisti comunitari, artisti e l’intero settore creativo sono attori pubblici convincenti per sollevare questioni e costruire consenso sulla necessità di una transizione equa. Sebbene questi attori abbiano già facilitato l’innovazione e l’accettazione democratica di programmi che contribuiscono agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, al Green Deal Europeo o al Nuovo Bauhaus Europeo, molti devono assumersi una maggiore responsabilità nel guidare con l’esempio nelle proprie pratiche e nel far sentire la propria voce nei dibattiti pubblici. I settori artistici e creativi in Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta possiedono risorse vaste che consentono loro di affrontare le complessità delle agende di trasformazione ecologica nei loro contesti locali. Insieme alle organizzazioni omologhe di altre regioni europee, questo appello li invita ad ampliare le loro capacità di conoscenza e le reti istituzionali che sono essenziali per diventare pionieri nei processi di transizione equa e sviluppo sostenibile nelle loro comunità locali.

PierpaoloFabrizio redazione PiùVolume