Una riflessione artistica come indagine genealogica tra potere e tecnologia

La Fondazione Prada presenta una mostra dal titolo “Calculating Empires: A Genealogy of Technology and Power, 1500–2025” di Kate Crawford e Vladan Joler dal 23 novembre 2023 al 29 gennaio 2024 presso l’Osservatorio, in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano.

L’Osservatorio è il centro della Fondazione Prada dedicato alla sperimentazione visuale e alla ricerca sulle potenziali intersezioni e collisioni tra tecnologie ed espressioni culturali. È una piattaforma di libero pensiero aperta alla riflessione su vari linguaggi artistici e mediatici e sul loro impatto in un paesaggio politico e sociale in continua evoluzione.

Ideata dai ricercatori-artisti Kate Crawford e Vladan Joler, “Calculating Empires” traccia il nostro presente tecnologico raffigurando come potere e tecnologia si siano intrecciati dal 1500. Unendo ricerca e design, scienza e arte, Joler e Crawford creano un nuovo modo di comprendere gli attuali spettacoli di intelligenza artificiale, chiedendosi come siamo arrivati qui e considerando dove potremmo andare. Questa vasta installazione, che espande la mente, invita i visitatori a vivere la “longue durée” attraverso una visualizzazione di tempo, politica e tecnologia.

Come spiega Joler, “Questo è l’anno in cui l’intelligenza artificiale generativa ha invaso la cultura globale e dominato l’attenzione. Milioni di persone hanno cambiato il modo in cui cercano, scrivono e creano immagini. Ma questi sistemi hanno già mostrato la capacità di concentrare il potere, produrre ‘allucinazioni’ e disinformazione su vasta scala e sfidare la percezione di una realtà condivisa. L’intelligenza artificiale generativa ha anche un impatto significativo sulle nostre ecologie, richiedendo enormi quantità di energia, acqua e minerali”. Crawford aggiunge: “Tutti questi diversi impatti globali, dal politico al materiale, si sono sviluppati nei secoli. Ma sono oscurati da culture di segretezza aziendale e architetture tecniche, dalle complessità del colonialismo, dalle catene di approvvigionamento planetarie, da contratti di lavoro opachi, da una mancanza di regolamentazione e dalla storia stessa. Calculating Empires affronta come visualizzare e criticare questi sistemi nel tempo”.

Il pezzo centrale della mostra è la Stanza delle Mappe di Calculating Empires. Qui il pubblico sarà immerso in un ambiente buio, come entrare in una scatola nera letterale. L’opera, presentata al pubblico per la prima volta, è un dittico di mappe: una tratta i temi della comunicazione e della computazione, l’altra esplora controllo e classificazione. Questa stanza delle mappe è un’esperienza fisica intensa, un incontro vertiginoso con cinquecento anni di storia. È progettata per calcolare imperi e per esplorare come gli imperi stessi abbiano calcolato.

Per contestualizzare questa nuova opera, il visitatore si troverà prima di fronte a “Anatomy of an AI System” di Joler e Crawford, parte della collezione permanente del MoMA di New York e del V&A di Londra. Anatomy of an AI System è una mappa a vista esplosa che si concentra sul caso di studio dell’assistente vocale AI Amazon Echo. Questa mappa anatomica visualizza i tre processi centrali di estrazione necessari per far funzionare qualsiasi sistema AI su larga scala: risorse materiali, lavoro umano e dati. Esistono profonde interconnessioni tra il vero svuotamento dei materiali terrestri e l’estrazione di dati dalla comunicazione umana, dalla cultura e dalla connessione. Mentre Calculating Empires tratta del tempo, Anatomy of an AI System tratta dello spazio.

Il progetto include anche un’opera realizzata dall’artista Simon Denny nel 2019, direttamente ispirata ad Anatomy of an AI System. Intitolata “Document Relief 1, 3, 22 (Amazon Worker Cage patent) 2019-2020”, è una ricreazione del brevetto di Amazon per una gabbia destinata ad ospitare i lavoratori all’interno dei magazzini di distribuzione.

La mostra si conclude in una sorta di “cabinet delle meraviglie”, una collezione eclettica di libri, dispositivi ed effimeri che spazia dal 1500 al 2023, e uno spazio dedicato alla riflessione. Ci sono esempi fisici degli oggetti e dei libri illustrati nella stanza delle mappe, esplorando le relazioni tra classificazione, calcolo e controllo, dalle prime macchine calcolatrici fino ai chip semiconduttori.

Lo spazio finale è una piccola biblioteca che invita i visitatori a leggere, immaginare e scrivere le proprie aggiunte, revisioni e complicazioni della storia nei volumi fatti a mano. Qualsiasi mostra che abbraccia secoli sarà necessariamente incompleta, imparziale e soggettiva: non potrà mai essere finita. Quindi queste mappe sono progettate per essere aperte al feedback e per cambiare nel tempo.

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