Un Laboratorio Collettivo per trasformare gli spazi espositivi

Il Mudam Luxembourg—Musée d’Art Moderne Grand-Duc Jean presenta con entusiasmo “The Collective Laboratory”, un progetto sperimentale che si svolge nelle gallerie del primo piano del Mudam, trasformandole in uno spazio di residenza.

Sei collettivi indipendenti attivi nel campo della performance, con sede in diverse città europee prendono possesso delle gallerie vuote nel corso di sette settimane.

Seguendo la nozione di “museo metabolico” di Clémentine Deliss, il Collective Laboratory intende sovvertire temporaneamente la funzione statica della galleria come spazio espositivo per trasformarlo in un luogo vivace dedicato al lavoro artistico. La Galleria Est, assegnata a collettivi che lavorano con la performance, diventerà uno spazio dinamico per prove aperte e altri eventi. Il collettivo gobyfish trasformerà la galleria in un laboratorio alimentare, sperimentando pratiche antiche di conservazione, mentre crème soleil adatterà un pezzo di danza esistente al contesto del museo. OMSK Social Club svilupperà un mondo immaginario nel quale i visitatori del Mudam saranno invitati a immergersi. Simultaneamente, la Galleria Ovest ospiterà le attività di lavoro indipendenti ed editoriali (ricerca, scrittura, traduzione, letture collettive), consentendo alla pubblicazione di entrare in dialogo con altre discipline. moilesautresart condurrà ricerche per la loro prossima pubblicazione dedicata a buchi geologici, virtuali e metaforici. I due collettivi in residenza esploreranno ciascuno la transizione tra la loro esistenza digitale e analogica da angolazioni distinte. Mnemozine inviterà il pubblico a partecipare a eventi performativi basati sull’obsolescenza tecnologica, mentre Éditions Burn~Août cercherà di migliorare la loro presenza online come strumento per la libera diffusione della conoscenza.

Questo progetto ibrido non richiede un lavoro finale di lavoro dai collettivi, ma è piuttosto una risposta concreta alla scarsità di spazi disponibili per residenze artistiche e studi a livello globale e in Lussemburgo in particolare. Avviene in un momento in cui gli artisti si stanno sempre più rivolgendo a approcci collaborativi come veicoli necessari per ripensare, rimodellare e a volte aggirare modelli e metodologie istituzionali. Il Collective Laboratory cerca di sostenere questi collettivi fornendo le risorse infrastrutturali, finanziarie e materiali a cui spesso non hanno accesso, condividendo anche il loro approccio nel ripensare come vengono utilizzati gli spazi e le risorse istituzionali.

Curatori: Line Ajan e Clémentine Proby, con l’assistenza di Tess Mazuet e Jade Saber.

I Collettivi:

  • crème soleil (Parigi, Francia)
  • gobyfish (Londra, Regno Unito)
  • Mnemozine (Lussemburgo, Lussemburgo)
  • moilesautresart (Bruxelles, Belgio)
  • Éditions Burn~Août (Marsiglia, Parigi, Lione, Francia)
  • OMSK Social Club (Berlino, Germania)

Programma completo e immagini da mudam.com