Un’assemblea per immaginare nuovi rapporti tra arte e cibo

Questo fine settimana il 28 e 29 ottobre 2023, si è tenuta a Roma l’Assemblea CLIMAVORE. Si è esaminato il ruolo che la cultura può svolgere nella transizione verso una giustizia alimentare radicata in un’azione ecologica. Attraverso presentazioni, pasti, dibattiti e workshop, il raduno internazionale ha esplorato le tattiche culturali e artistiche che operano nel campo delle politiche alimentari. L’Assemblea ha riunito agricoltori, artisti, chef, coltivatori, cooperative, imprese di ospitalità, ricercatori, pensatori culturali, ambientalisti, leader civici, custodi di semi e responsabili politici per reimmaginare il ruolo che musei e istituzioni culturali possono avere come agenti di trasformazione all’interno della crisi climatica. L’incontro si è svolto al Museo delle Civiltà e al Campidoglio, sede del Comune di Roma. Tra gli oratori principali figurano: Sepake Angiama, Casa delle Agriculture, Cooperativa Karadrà, Tommaso Fattori, Anne Immonen, Instroom Academy, Parviz Koohafkan, Frances Morris, Qanat Collective, Sakiya e SERIT Seeds.

Per oltre un secolo, l’agricoltura industriale ha creato sistemi intensivi che si affidano ai prodotti agrochimici per aumentare i rendimenti a tutti i costi, sostenendo di nutrire la popolazione mondiale, ma interrompendo al contempo i modi di vita ancestrali nel sottosuolo e sopra di esso. Un divario metabolico ha separato il suolo da ciò che significa coltivarlo, produrre cibo, nutrire il terreno e i corpi umani. L’Assemblea CLIMAVORE affronta il sistema alimentare rotto creato dall’agricoltura intensiva e dalla catena di approvvigionamento globalizzata, chiedendosi come riconnettere l’appetito con i campi e il metabolismo con il sottosuolo.

Le lotte per il clima non possono essere separate dai cambiamenti culturali, e i cambiamenti culturali richiedono nuove forme di azione. CLIMAVORE, iniziata da Cooking Sections nel 2015, è una piattaforma di ricerca che si interroga su come mangiare mentre gli umani cambiano il clima. Con il passare delle stagioni, ci rendiamo conto che è fondamentale mangiare meno proteine animali industriali, più prodotti locali o piatti vegetali, ma forse non è sufficiente. CLIMAVORE va oltre una dieta carnivora, onnivora, locavore, vegetariana o vegana per proporre un modo di mangiare in base a una stagione di siccità, di mari inquinati o di terreni infertili.

Mentre la linea di aridità che attraversa il Mediterraneo si sposta, invitiamo i partecipanti a riunirsi e a immaginare nuovi orizzonti. Ci sono già molte iniziative, cooperative, reti, piattaforme e alleanze che percorrono questa strada, ma riteniamo che sia necessario questo Assemblea per rafforzare il legame tra cultura e agricoltura e per sostenere i produttori nel promuovere un futuro agroecologico.

Musei e istituzioni culturali provenienti da Europa e Nord America – i continenti che hanno esportato l’agricoltura estrattiva per decenni – hanno ora la responsabilità di ripristinare le ecologie umane, vegetali, fungine e microbiche in tutto il mondo. L’Assemblea CLIMAVORE spera di fornire un forum pubblico per reimmaginare e dibattere l’agenzia che la cultura ha per nutrire insieme i pubblici e i corpi pubblici.

L’Assemblea si basa su due borse di studio del progetto Visible, che hanno permesso a CLIMAVORE di porre le basi per un progetto a lungo termine in Italia. La prima è stata avviata in collaborazione con Locales. L’Assemblea attinge all’esperienza dei Parlamenti temporanei visibili, che, dal 2015, hanno occupato i parlamenti cittadini con progetti artistici socialmente impegnati per infondere nuove prospettive nei dibattiti democratici. La ricerca per l’Assemblea CLIMAVORE è stata prodotta in collaborazione con CLIMAVORE x Jameel al Royal College of Art di Londra. Nell’ambito di questa iniziativa di ricerca, in autunno verrà lanciato un bando pubblico per due borse di studio di un anno a sostegno di progetti che affrontano attivamente le lotte per il cibo nelle nuove stagioni della crisi climatica. Le proposte devono reimmaginare o attuare scenari futuri di giustizia spaziale nell’ambiente costruito. Le linee guida su come presentare la domanda saranno pubblicate a novembre.

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