Al via dal 28 ottobre 2023 una riflessione a più tappe presso il Nordnorsk Kunstmuseum a Tromso in Norvegia- un ciclo di incontri che parte da una semplice domanda: piccoli cambiamenti nella pratica museale possono generare cambiamenti epocali nelle nostre società?
I musei di oggi si trovano ad affrontare sfide profonde; di fronte all’impatto urgente e interconnesso sulle nostre società dell’emergenza climatica, dello sfruttamento razziale e sessuale, della disuguaglianza della ricchezza e dell’innovazione tecnologica i musei hanno un ruolo da svolgere nell’attivare soluzioni a queste sfide.
Come sistemi in sé e per sé, i musei riflettono e rafforzano le strutture sociali in cui esistono. Sin dalla loro nascita nel XVIII secolo, i musei moderni sono stati centrali nel progetto modernista/coloniale; ma una storia più ampia dei musei e delle istituzioni culturali può anche rivelare una serie di critiche antimoderniste/anticoloniali. Possiamo guardare oltre il canone storico artistico dominante in Occidente e trovare esempi di museologie radicali alternative e pratiche istituzionali che possano consentirci di attivare il cambiamento.
La riflessione da cui parte il Nordnorsk Kunstmuseum valuta i musei come luoghi di ideologia e quindi depositari di interessi acquisiti. Eppure c’è la consapevolezza che: posizionandosi come parti di strutture mutevoli in costante flusso, promuovendo voci polifoniche, lavorando attraverso pratiche situate- che comprendono la loro essenza locale come parte indiscutibile delle numerose visioni del mondo interconnesse che esistono, si possa giungere a rappresentare le criticità, formare la politica statale piuttosto che esserne formato.
Composta da conversazioni e conferenze chiave, spettacoli e workshop, nonché condivisione di cibo e narrazione, i cicli d’incontro sostengono la natura collettiva di questo sforzo comunitario. Essendo un museo sottoposto a un processo di decentralizzazione regionale, alcuni colloqui si svolgeranno al NNKM Tromsø/Romssa, altri al NNKM Bodø/Bådåddjo/Buvdda, alcuni nell’arcipelago delle Svalbard e altri in co-creazione con partner nel Finnmark/Finnmárkku.
Come conclude il comunicato:
L’effetto farfalla convoca curatori, artisti, professionisti museali, avvocati e attivisti per considerare modelli museali e istituzionali radicali del passato, del presente al fine di germinare una comprensione generale della responsabilità e del potenziale del museo nella società del futuro.
Primo relatore: Laura Raicovich
Futuri relatori: Ama Josephine Budge, Léuli Eshrāghi, Anawana Haloba, Stefanie Hessler, Candice Hopkins, Melanie Keen, Kimberley Moulton, Manuela Moscoso, Ánde Somby e altri che saranno annunciati presto.
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