Arte e attivismo, pubblicato il report

Appena pubblicato il report della seconda sessione di Arte e attivismo tenutosi questa estate a Aarhus in Islanda e curato da IETM – La rete internazionale per le arti dello spettacolo contemporanee tra le più antiche e grandi.

Il simposio si è concentrato sul potenziale delle arti e degli artisti di impegnarsi in narrazioni che modellano i nostri futuri condivisi. I relatori hanno approfondito il ruolo che le arti possono svolgere nel sostenere un cambiamento positivo sia nel settore culturale che nella società in generale. L’attenzione principale è caduta su come l’arte può contribuire a rinegoziare i discorsi riguardanti il cambiamento climatico, principalmente in relazione ai diritti, alle conoscenze e alle pratiche delle comunità indigene.
La tavola rotonda ha ruotato attorno alle pratiche artistiche e alle esperienze personali dei tre relatori e del moderatore. Ognuno di loro ha condiviso le proprie prospettive uniche sul potere di trasformazione dell’arte; una forza che può portare sia gli artisti che il pubblico a rivalutare le visioni del mondo archetipiche e le strutture sociali e iniziare a riconoscere l’interconnessione tra gli esseri umani e i regni non umani e più che umani – questi ultimi che comprendono flora, fauna, geologia, clima e spiritualità.

Speaker Angela Rawlings, Artist and Researcher, Iceland-Christine Fentz, Secret Hotel / Earthwise Residency-Denmark Reneltta Arluk, Akpik Theatre, Canada Moderatore Thiago Jusus.

Quest’ultimo ha aperto la conferenza sottolineando la natura deliberata e quindi criminale della maggior parte degli incendi della foresta pluviale; incendio doloso volto a liberare i territori indigeni protetti affinché possano essere rivendicati per le piantagioni. Ha sottolineato che le industrie creative di tutto il mondo devono agire elevando e amplificando le narrazioni anticapitaliste e le lotte delle comunità indigene, evidenziando le questioni urgenti della deforestazione, dei progetti idroelettrici, dell’estrazione mineraria, della produzione di soia e del cambiamento climatico.

Angela Rawlings, artista-ricercatrice interdisciplinare canadese con sede in Islanda. ha illustrato la propria pratica artistica che usa le qualità sensoriali e materiali del linguaggio e delle parole per rimodellare la percezione del mondo; con approfondimenti e connessioni tra corpi, umani e non umani.

Reneltta Arluk, che ha parlato dopo Rawlings, svolge pratiche che coinvolgono il teatro indigeno in tutto il Canada; lei stessa ha fondato l’Akpik Theatre, una compagnia professionale di teatro indigeno nei Territori del Nordovest. È la direttrice delle arti indigene presso il Banff Center for Arts and Creativity, dove progetta programmi di arti indigene e sostiene iniziative per artisti indigeni. Inoltre, è una poetessa pubblicata ed è la prima donna Inuk e indigena a dirigere allo Stratford Festival.

L’ultima relatrice è stata Christine Fentz, direttrice artistica della compagnia di arti performative Secret Hotel ha condiviso le sue esperienze di artista impegnata con i sistemi di credenze precristiane e l’importanza di ascoltare gli spiriti della terra. Nel suo lavoro intreccia la pratica artistica con l’animismo, sottolineando la cura e il rispetto per il mondo più che umano. Ad esempio, la performance Walking Lecture su Ants2 di Secret Hotel che ha come protagoniste le formiche; la Fentz ha sottolineato come dà sempre al formicaio del cibo dolce in cambio di ciò che raccoglie per una performance.

tutto il report completo è scaricabile qui ow.ly/jYsN50PSMVb

di PierpaoloFabrizio redazione