L’arte, la convivenza, l’umano e il più che umano


Al via dal 4 marzo presso il MOMus e all’interno del programma della Biennale di Arte Contemporanea di Salonicco: “Being a Communion”.

Una riflessione collettiva sul tema della convivenza. Convivenza con chi ci circonda e convivenza con il più che umano, con le creature, le foreste, con i giardini della nostra terra, ma anche con le ombre del nostro passato, con i nostri morti e con quelli che verranno.

A cura di: Maria Thalia Carras
Artisti partecipanti: Jumana Emil Abboud, Campus Νovel, Aslı Çavuşoğlu, Thanasis Chondros & Alexandra Katsiani, COYOTE, Cevdet Erek, Gianfranco Baruchello, Phoebe Giannisi, Piero Gilardi, Akira Ikezoe, Vasso Katraki, Jumana Manna, Ahmed Morsi, Hira Nabi, Abraham Onoriode Oghobase, Yiannis Papadopoulos, Alexandra Paperno, Angelo Plessas, Iva Radivojević, Kostas Roussakis, Corinne Silva, Panos Sklavenitis, Sky Hopinka, Agnès Varda, Ana Vaz, Vessel (Navine G. Dossos e James Bridle), Paky Vlassopoulou, Zheng Bo

La mostra costituisce un tentativo di far risplendere una luce soffusa attraverso l’attuale nebbia di incertezza e la raffica di oscure previsioni. Chiede se possiamo immaginare nuove forme di essere, nuovi modi di vivere, ma con la consapevolezza che possiamo farlo veramente solo in collaborazione.

Attraverso pratiche artistiche la mostra esalta modi di lavorare con la terra, che creano strumenti pedagogici radicali. Celebra i pionieri dell’attivismo ecologico che ampliano l’orizzonte di come possiamo vivere insieme. Le opere contemporanee preannunciano molteplici forme di comunione: con il fragile passato della nostra città ospitante, con le foreste, con la terra, con gli animali e tra di loro. Comprensione dell’indeterminatezza, i ventotto artisti e collettivi di artisti che partecipano alla mostra sondano, interrogano e offrono le loro risposte. Questi contengono rotture, cercano il riallineamento dell’ingiustizia e offrono tentativi di comprensione, nutrimento e cura. Gli artisti immaginano molteplici forme di organizzare, di vivere e di amare.

Essere come Comunione testimonia le sfide di immaginare futuri possibili per una città così radicata nel passato. Salonicco, con la sua storia di 3000 anni, ellenistica, romano-bizantina, ottomana, contemporanea, con tutti i suoi punti salienti e i suoi fallimenti, consente una comprensione più ampia del tempo. Come parliamo della convivenza, del nostro rapporto con il futuro, in ambienti e città i cui passati “insieme” sono quasi svaniti?’

Essere come Comunione trova affinità con i fantasmi della città, cercando di convivere con loro e di raccontarne di nuovo le storie. Richiede un ripensamento della convivenza tra vivi e morti, e con il mondo umano-animale-foresta-vegetale che ci circonda. Essere come Comunione ci chiede di fare il punto su come ci fa sentire il mondo vivente che ci circonda e come lo facciamo sentire noi a nostra volta. In modo che nel tempo che abbiamo, possiamo custodire e celebrare gli attriti e le gioie della vita reciproca.

Essere come Comunione si svolge in dieci diversi siti ospitanti che fungono da piccoli centri espositivi in tutta la città di Salonicco. Ogni sito si collega a un particolare periodo della storia della città.

Progetto architettonico: Evita Fanou
Design del catalogo: Studio Lialios Vazoura
Assistenti curatori: Manto Psarelli, Foteini Salvaridi
MOMus Produzione: Theodore Markoglou, Katerina Syroglou

La mostra centrale fa parte del programma più ampio dell’ottava Biennale di Arte Contemporanea di Salonicco dal titolo Geocultura, che cerca di affrontare direttamente le questioni ambientali. Credendo fermamente che l’arte allarghi la nostra comprensione del mondo, la Biennale cerca non solo di aumentare la consapevolezza ambientale, ma anche di moltiplicare le possibilità future, con nuove rivendicazioni e visioni, mentre aspira a servire come mezzo di comunicazione con il mondo, come atto di giustizia e libertà, di fiducia e pensiero progressista.
Regia: Tuuli Misirloglou

La Biennale di arte contemporanea di Salonicco è finanziata dalla Grecia e dall’Unione Europea (Fondo europeo di sviluppo regionale), è organizzata da MOMus e realizzata da MOMus-Museum of Contemporary Art-Macedonian Museum of Contemporary Art e State Museum of Contemporary Art Collections.

Immagini dal sito di riferimento

thessalonikibiennale.gr
www.momus.gr
di PierpaoloFabrizio redazione PiùVolume