Arte, violenza algoritmica e teatro computazionale

Data Relations, dal 10 dicembre a Melbourne presso il Centro australiano per l’arte contemporanea. In mostra una serie di progetti elaborati da artisti che combattono liricamente con questioni e sfide legate al tema dei dati personali.

Gli Artisti si confrontano in modo critico e speculativo con i modi in cui l’economia dei dati e i relativi sviluppi tecnologici si manifestano nelle relazioni interpersonali e sociali più ampie.

Opere e istallazioni di: Zach Blas, Tega Brain & Sam Lavigne, Lauren Lee McCarthy, Machine Listening (Sean Dockray, James Parker and Joel Stern), Mimi Ọnụọha, Winnie Soon.

Il titolo della mostra è tratto da un testo di Ulises Ali Mejias e Nick Couldry in cui gli autori delineano i nuovi tipi di relazioni umane consentite dai dati come merce potenziale.

“Al di là del miraggio tecnologico dell’astrazione, della falsa neutralità e dell’offuscamento, ci sono decisioni guidate dall’uomo, con tutte le relative gerarchie e pregiudizi .”

Ulises Ali Mejias e Nick Couldry

I lavori presentati in Data Relations riflettono criticamente e poeticamente sulla nostra contemporanea economia dei dati e sulle relazioni tecno-mediate in modi profondi, umoristici, poetici. Le preoccupazioni che hanno un impatto su tutti gli aspetti della vita quotidiana contemporanea incombono. Tega Brain e Sam Lavigne dirottano la logica del clickbait per elevare le discussioni dei media sulla crisi climatica; mentre un nuovo lavoro che hanno sviluppato per l’ala digitale di ACCA sonda i driver e l’efficacia del fiorente mercato della compensazione delle emissioni di carbonio. Zach Blas guarda nella sfera di cristallo come leitmotiv della scienza dei dati contemporanea e delle grandi aziende tecnologiche altrettanto ossessionate dalla previsione e dalla fantasia.

Affrontando gli impatti laterali di ciò che Mimi Ọnụọha ha coniato “violenza algoritmica”, il suo recente film propone la cura come un balsamo nel ricollegare i cavi dati che collegano il globo. Lauren Lee McCarthy si impegna in modo simile con l’etica del processo decisionale basato sull’uomo e sui dati attraverso progetti a lungo termine che mettono alla prova i limiti di quanta autonomia corporea siamo disposti a cedere al monitoraggio e al controllo tecnologico. Winnie Soon considera il potere della visibilità e dell’invisibilità all’interno di set di dati censurati e apprendimento automatico, mentre l’assemblaggio audio di racconti semi-fittizi e scene speculative di Machine Listening esplora come il linguaggio e la parola diventino una nuova forma di “teatro computazionale” nel campo dell’apprendimento automatico.

Curatore ospite: Miriam Kelly
Curatore coordinatore: Shelley McSpedden

Data Relations
10 dicembre 2022–19 marzo 2023

Centro australiano per l’arte contemporanea (ACCA)
111 Sturt Street, Southbank
MelbourneVIC 3006
Australia

acca.melbourne
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