Una riflessione sul Petrolio attraverso l’arte

Fino al 9 Gennaio visibile presso il Kunstmuseum di Wolfsburg la mostra “Oil. Beauty and Horror in the Petrol Age”. Uno sguardo speculativo e poetico sulla presenza dell’era moderna del petrolio.

La riflessione passa attraverso lo sguardo di oltre 50 artisti e copre una distanza di circa 100 anni.

La mostra mette a confronto l’opera d’arte con le scienze naturali e la tecnologia. La politica e la vita quotidiana, la geologia e la cultura pop; industria e teoria culturale.

Nessun’altra sostanza ha plasmato le società nel ventesimo e all’inizio del ventunesimo secolo tanto quanto il petrolio. Aerei, carri armati e veicoli spaziali, autostrade, centri commerciali e insediamenti suburbani, calze di nylon, montagne di plastica e vinile: materiali e tecnologie chiave, stili di vita e visioni del nostro tempo devono la loro esistenza alla densità energetica e alla trasformabilità del petrolio. Ora, però, si profila l’imbrunire dell’“età della benzina”…

dal sito del museo

Si osserva un conflitto profondo: nel boom del petrolio degli anni ’50 e ’60, benzina e cherosene, plastica, asfalto e fibre sintetiche rappresentavano le promesse futuristiche di mobilità illimitata, libertà individuale e trasformabilità illimitata. Oggi sono associati a battaglie globali sulle risorse, montagne di rifiuti e riscaldamento globale, nonché inquinamento del mare e dell’aria.

La mostra si concentra sui decenni tra la fine della seconda guerra mondiale e oggi. Le costellazioni culturali, tecniche e geologiche presentate vanno, tuttavia, dal Medioevo e dall’antichità alla storia antica della cultura e della vita, anticipando allo stesso tempo sviluppi che possono estendersi centinaia o addirittura migliaia di anni nel futuro.

Artista:

Monira Al Qadiri, Ana Alenso, Yuri Ancarani, Qiu Anxiong, Atelier Van Lieshout, Kader Attia, Uwe Belz, Serge Attukwei Clottey, Klaus Auderer, Alessandro Balteo-Yazbeck & Media Farzin, Lothar Baumgarten, Jennifer-Jane Bayliss, Wes Bell, Claus Bergen, Bernardo Bertolucci, Ursula Biemann, Vanessa Billy, Brett Bloom, Mark Boulos, Margaret Bourke-White, Bureau d’Études, Edward Burtynsky, Warren Cariou, Christo, Tony Cragg, Walter De Maria, Mark Dion, Gerardo Dottori, Sokari Douglas Camp, Rena Effendi, William Eggleston, Hans Fischerkoesen, Sylvie Fleury, John Gerrard, Christoph Girardet, Claus Goedicke, Mar Greenfort, Carl Grossberg, Monika Grzymala, Robert Gschwantner, Hans Haacke, Ernst Haeckel, Eberhard Havekost, Romuald Hazoumè, John Heartfield, Armin Herrmann, Michael Hirschbichler, Bernhard Hopfengärtner, Murad Ibragimbekov, Aaditi Joshi, Peter Keetman, Matt Kenyon, Tetsumi Kudo, Ernst Logar, Mark Lombardi, Ellen Karin Mæhlum, Rémy Markowitsch, Ralf Marschalleck, Wolfgang Mattheuer, Paul Michaelis, Kay Michalak & Sven Völker, Richard Misrach, Michael Najjar, Hugo Niebeling, Franz Nolde, Kate Orff, George Osodi, Alex Prager, Alain Resnais, Oliver Ressler, Martha Rosler, Miguel Rothschild, Ed Ruscha, Shirin Sabahi, Santiago Sierra , Taryn Simon, Andreas Slominski, Robert Smithson, Gerda Steiner & Jörg Lenzlinger, Thomas Struth, The Center for Land Use Interpretation, Wolfgang Tillmans, Gunhild Vatn, Wolf Vostell, Entang Wiharso, Erwin Wurm, Yuts.

La mostra è accompagnata da confronti e tavole rotonde tutte le info qui

immagini dal sito

di PierpaoloFabrizio redazione PiùVolume