Arte e giustizia climatica a Tallinn

Ancora fino al 6 novembre sarà possibile visitare a Tallinn in Estonia la mostra Barricading the Ice Sheets, di Oliver Ressler caratata da Corina L. Apostol.

La mostra presenta il lavoro recente dell’artista 2019-2022 e testimonia il ruolo che artisti e operatori artistici svolgono nei movimenti per la giustizia climatica.

Artista multimediale con sede a Vienna, Ressler ha sostenuto negli anni una pratica artistica attorno a questo argomento che unisce arte e attivismo. Ponendo l’accento sulla situazione climatica che colpisce tutti gli ambiti della nostra vita, nonché sulle forme di resistenza collettiva e presentando alternative costruttive per la società.

Il mio lavoro è svolto su diversi media. Lavoro in spazi pubblici e realizzo installazioni, lavori fotografici, disegni e opere scultoree. Inoltre, organizzo programmi pubblici, tavole rotonde o mostre curate. Alcune di queste attività saranno viste come arte, altre no. Non sono molto interessato ai confini e cerco di sviluppare formati che funzionino bene nei loro contesti specifici.

Oliver Ressler dall’articolo su berlinartlink

Lo stesso Ressler ha insistito sull’importanza che artisti e professionisti della cultura facciano parte del “movimento per la giustizia climatica” in opposizione al “movimento per il clima”, offrendo esempi di un coinvolgimento più profondo tra arte e movimenti sociali.

Il titolo della mostra si riferisce ai compiti importanti che il movimento per la giustizia climatica assume e al modo in cui sta per raggiungere i suoi obiettivi.

Texture of Crude oil spill on sand beach from oil spill accident

Come osserva l’artista, l’azione di barricare effettivamente le lastre di ghiaccio che si stanno sciogliendo è in realtà impossibile. Eppure, di fronte a ciò, il movimento, profondamente consapevole della posta in gioco delle minacce intrecciate al nostro pianeta, si sta comunque adoperando per ottenere ciò che non è mai stato fatto prima. L’impossibile può diventare realizzabile attraverso l’azione collettiva?

La mostra nella sala principale dell’istituzione comprende un’installazione video multicanale, opere fotografiche, disegni, stampe e sculture mai viste prima nei paesi baltici.

L’artista testimonia le complesse connessioni tra l’ambiente, la politica, l’economia e il potenziale di cambiamento sociale.

Riunisce attivisti di diversa estrazione, le cui posizioni sono chiaramente comunicate e documentate, rivelando per la prima volta come si organizzano e agiscono nella lotta contro il crollo climatico alimentato da potenti entità capitaliste.

Per i suoi film, Ressler lavora direttamente con attivisti che conosce o ha incontrato nei suoi viaggi, instaurando strette collaborazioni con i suoi soggetti, che poi entrano a far parte del suo archivio documentaristico.

Ogni opera è adattata alle risposte che raccoglie attraverso il materiale registrato, rendendo visibili le posizioni ideologiche, le scelte politiche e l’impegno personale.

Barricading the Ice Sheets mira a dare una panoramica delle forme di mobilitazione (attività, proteste, raduni, incontri) degli attori mondiali per il cambiamento.

Ressler riflette anche sul suo duplice ruolo di partecipante al movimento e artista che modella il suo archivio visivo, fondendo insieme preoccupazioni documentarie e artistiche.

Le sue opere sono utilizzate dai movimenti sociali e servono come forme artistiche di consapevolezza per una generazione emergente di cittadini più coinvolta nella mobilitazione. Nel tentativo dunque di rompere i confini del mondo dell’arte e ingaggiare un pubblico più ampio.

per organizzare la vista qui

immagini della mostra dall’articolo apparso su e-flux

di PierpaoloFabrizio Redazione PiùVolme