LIFT, a Londra un festival di sogni radicali

Torna LIFT, il festival internazionale biennale di teatro di Londra, che quest’anno compie 40 anni e sotto la guida del direttore artistico Kris Nelson, si presenta ricco di performance audaci, pionieristiche e stimolanti.

Dal 23 giugno al 10 luglio, artisti e creativi da tutto il mondo daranno vita a opere climatiche, caccia ai fantasmi e cene performative.

Ecco alcuni appuntamenti che sfideranno i confini e le percezioni delle arti dello spettacolo.

Sun & Sea at the Albany. Un’opera sul clima eseguita su una spiaggia che guardi dall’alto.
Una spiaggia affollata, il sole cocente, costumi da bagno luminosi e sopracciglia e gambe sudate. Arti stanchi che si distendono pigramente su un mare di asciugamani. Il rombo di un vulcano, o di un aereo, o di un motoscafo. Lo strillo dei bambini, le risate, il rumore di un furgoncino dei gelati in lontananza. I bagnanti cantano languide canzoni di preoccupazione, di noia, di quasi nulla. Canzoni di voli mattutini e panini mangiati a metà nella sabbia, l’increspatura dei sacchetti di plastica che volteggiano nell’aria e poi galleggiano silenziosi, come una medusa sotto la linea di galleggiamento.

Storie che scivolano tra il banale, il sinistro e il surreale. Una testimonianza dall’alto come un pomeriggio in spiaggia rivela un’ipnotizzante esplorazione del rapporto tra noi e il nostro pianeta.

La partecipazione nazionale della Lituania alla Biennale di Venezia 2019 con un team creativo tutto al femminile: l’artista visiva e compositrice Lina Lapelyte (lei/lei)̇, la scrittrice e poetessa Vaiva Grainytė (lei/lei) e la regista cinematografica/teatrale Rugilė Barzdžiukaitė (lei/lei ), Sun & Sea ha ricevuto il primo premio del festival, il Leone d’Oro per la migliore partecipazione nazionale.

Curata da Lucia Pietroiusti (lei), fondatrice del progetto General Ecology a Serpentine, l’opera ha fatto il giro del mondo. Presentazioni degne di nota includono BAM (New York), New European Theatre Festival (Mosca), MOCA (Los Angeles), Teatro Argentina (Roma), Zurcher Theatrespektakel, nonché presentazioni ad Atene, Bentonville, Copenaghen, Hannover, Luckenwald, Malmo e Filadelfia.

In parte live, in parte performance video, Gisher dell’artista armena Georgia Ohanesian Nardin esplora idee di geografia, identità, patrimonio e conflitto. Un pezzo da passeggio, la performance inizia nel Lilian Baylis Studio a Sadler’s Wells prima di spostare il pubblico all’esterno, dove le tradizioni orali delle comunità SWANA (Asia sudoccidentale, nordafricana) forniranno lo sfondo audio registrato per le esibizioni che si svolgono intorno a un fuoco.

Radio Ghost, Brent Cross, The Mall Wood Green e Exchange Ilford

Diventa un cacciatore di fantasmi in questa produzione interattiva, audio-guidata e basata su app, e trasmetti il ​​tuo viaggio mentre ti avventuri coraggiosamente in un centro commerciale infestato. Mischia come un acquirente, sblocca storie oscure e scopri i fantasmi che ci consegnano i beni nelle nostre mani in un mondo che conosce il costo di tutto e il valore di niente.

Cenare insieme e immaginare un futuro radicale.
We Should All Be Dreaming invita le persone a trascorrere del tempo ascoltando e sognando insieme nel tentativo di immaginare collettivamente nuovi futuri. Situato a metà strada tra un think tank collettivo, un raduno coreografico e una performance, il progetto invita i partecipanti a sognare insieme nuovi futuri utopici. We Should All Be Dreaming è una collaborazione tra la coreografa Sonya Lindfors e la scrittrice e attivista Maryan Abdulkarim, entrambe interessate alle pratiche utopiche radicali e decoloniali.

Nel corso di una cena curata, gli ospiti invitati saranno guidati in discussioni di gruppo per sognare un futuro comune. Questo lavoro riparatore e sovversivo tenta di rivelare, scuotere o rompere le strutture e le gerarchie di potere esistenti per creare una società più inclusiva. Il mondo che ci circonda è afflitto da paura, rabbia e odio, ma We Should All Be Dreaming offre un percorso diverso: proponiamo la raccolta e il sogno come un atto di morbida resistenza, creando spazio per la convivenza comunitaria.

“Il possibile è stato tentato e fallito. Ora è il momento di provare l’impossibile!” – Sole Ra

tutte le info e prenotazioni sul link, immagini dal sito LiftFestival.

Di PF redazione PiùVolume