Il cemento dal sale vale un Leone d’oro

Assegnati i Leoni d’Oro per la migliore partecipazione alla 17ma Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.

Al Padiglione degli Emirati Arabi Unitida, promosso da Salama Bint Hamdan Al Nahyan Foundation di Abu Dhabi e curato da Wael Al Awar e Kenichi Teramoto, il premio per la migliore partecipazione Nazionale con “wetland”.

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Raumlaborberlin, collettivo interdisciplinare di base a Berlino, il premio per la migliore Partecipazione con “Istances of Urban Pratice”

A deliberare e annunciare i premi, una giuria internazionale presieduta da Kazuyo Sejimae composta da Sandra Barclay, Lamia Joreige, Lesley Lokko e Luca Molinari.

“Wetland” «Un esperimento che ci incoraggia a pensare alla delicata relazione tra spreco e produzione sia a una scala globale che locale, proponendo un modello costruttivo capace di legare artigianalità e tecnologie avanzate», si legge nelle motivazioni. «Un approccio progettuale collaborativo di grande ispirazione, che chiama alla partecipazione e alla responsabilità collettiva» ha orientato invece il progetto di raumlaborberlin, che ha proposto una serie di interventi «Che sono modelli per una rigenerazione civica visionaria».

Wetland, presenta una struttura prototipale su larga scala realizzata con un cemento innovativo ed ecologico, costituito da salamoia di scarto industriale riciclato, che potrebbe ridurre l’impatto climatico del settore edile.

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Creato da salamoia di scarto industriale riciclato, il cemento MgO è stato colato a mano in organico, le forme che ricordano le tradizionali case in corallo degli Emirati Arabi Uniti, formando un prototipo di 7 x 5 metri costruito a mano.

Il prototipo è alto 2,7 m e largo 7 m x 5 m all’esterno, creando uno spazio interno calpestabile delle dimensioni di una stanza media, 2,5 m x 5 m. La struttura è formata da un massimo di 3000 moduli realizzati in cemento a base di MgO progettati dai curatori, Wael Al Awar e Kenichi Teramoto.

I curatori hanno lavorato con team di specialisti dell’Amber Lab della New York University Abu Dhabi, del Dipartimento di Biologia, Chimica e Scienze Ambientali dell’Università Americana di Sharjah e dell’Obuchi Lab e Sato Lab dell’Università di Tokyo per sviluppare la formula chimica per il cemento e utilizzare tecnologia di ingegneria digitale per formulare una struttura praticabile ispirata al concetto di architettura “futura vernacolare”.

La mostra include anche una colonna sonora di 3 minuti che cattura la storia dei sabkha.

Raumlaborberlin, collettivo interdisciplinare di base a Berlino, il premio per la migliore Partecipazione con “Istances of Urban Pratice”, che come illustrato nel sito si occupa delle istanze provenienti da processi di “pratica urbana”.

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Le istanze della pratica urbana riguardano lo spostamento della prospettiva nell’architettura: dall’oggetto costruito alla pratica architettonica, dalla cosa o risultato finale a un processo qualificato – l’architettura come una serie di azioni che assume una posizione sociale.

Con istanze di pratica urbana raumlabor presenta due ambienti che sono attualmente in fase di negoziazione in loco, in cui raumlabor è coinvolto all’interno di una rete diversificata di collaboratori come iniziatore, negoziatore, creatore di spazio, mediatore e custode.

Entrambi condividono la loro origine in una rivendicazione e iniziativa artistica, sviluppandosi in forme complesse di autorganizzazione e cooperazione pubblico-civile o scientifico-artistico-civile. Ci piace vederli come spazi di apprendimento. Imparare nel senso di re-imparare un altro modo di fare città, che sia consapevole delle domande pressanti del nostro domani: il nostro rapporto di esseri umani con la dimensione planetaria e la questione del diritto alla città. Ciò include la cura di processi dinamici di acquisizione di conoscenze, adozione e reazione all’evoluzione delle forme spaziali e sociali.

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