Un’installazione della scuola dei mutanti per la decolonizzazione epistemica

Alla Blenheim Walk Gallery di Leeds, in corso fino al 28 marzo la mostra Tutti i frammenti della parola torneranno qui per ricucirsi l’un l’altro della Scuola dei Mutanti. Si tratta di una installazione che replica la scena principale del film Bamako di Abderrahmane Sissako (2006). Ambientata nel cortile della casa d’infanzia di Sissako in Mali, la scena raffigura un processo fittizio in cui il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale sono giudicati per le loro politiche economiche neocoloniali nel continente e per il continuo attacco alla sovranità dei popoli africani.

La ricreazione della scena attraverso il linguaggio scultoreo forma una critica al discorso del Terzo Mondo, inventato dall’Occidente come categoria epistemologica per rafforzare forme di imperialismo economico e culturale. In risposta, gli artisti creano una composizione di sculture in legno, sedie scolastiche colorate dipinte a mano, tessuti, libri, ceramiche, oggetti quotidiani, materiali d’archivio, opere video e un pezzo sonoro atmosferico in cui il narratore riflette sul tema della liberazione epistemica. In questa reinterpretazione, il focus del processo si sposta dal recupero della sovranità materiale alla domanda fondamentale della restituzione della conoscenza.

L’installazione indaga sulle condizioni in cui tale processo di giudizio del sistema capitalistico globalizzato può portare a processi di restituzione. In tal senso, le toghe legali sovradimensionate agiscono come simboli di giustizia ma anche di potere, ponendo la domanda se le istituzioni possano essere giudicate e con quali termini. La loro tipologia formale è messa in discussione e riappropriata con aggiunte toppe di tessuti comuni, resti di giubbotti di salvataggio come tracce fisiche di corpi sofferenti e stampe digitali di fotogrammi da cinema di liberazione africano in risonanza con l’opera di Sissako.

Tutti i frammenti della parola torneranno qui per ricucirsi l’un l’altro è stato creato dai membri della Scuola dei Mutanti Lou Mo, Boris Raux, Valérie Osouf, Hamedine Kane, Stéphane V. Bottéro, con la partecipazione di Mansour Ciss. È stato commissionato nel 2022 dalla 12a Biennale di Berlino.

La Scuola dei Mutanti è una piattaforma collaborativa nomade per arte e ricerca, avviata a Dakar, in Senegal, nel 2018. Sviluppa inchieste multidisciplinari sul ruolo delle università e delle infrastrutture educative nel processo di formazione di identità nazionali collettive nel Senegal post-indipendente e nell’Africa occidentale. Prendendo la forma di installazioni, lavoro sul campo, film, ricerca d’archivio, pubblicazioni, assemblee pubbliche e apprendimento collaborativo, il progetto aspira a mobilitare spazi per la produzione, la trasmissione e la pluralizzazione della conoscenza in modo non gerarchico. Impegnandosi con le mutazioni socioculturali, ecologiche ed estetiche del reale, il processo artistico riflette sul futurismo africano, sulle ecologie anti-imperialiste e sulle legati all’afro-asiatismo, alla non-allineamento e alle solidarietà meridionali.

Il progetto è ispirato all’Università dei Mutanti, uno spazio di apprendimento effimero fondato a Gorée, in Senegal, alla fine degli anni ’70, che favoriva l’insegnamento non gerarchico e la decolonizzazione epistemica. Il progetto ospitava studiosi provenienti da tutta l’Africa, l’America Latina e l’Asia, in un momento storico di crescente solidarietà meridionale. Prendendo come punto di partenza la storia dell’utopia post-indipendenza in Senegal, la Scuola dei Mutanti ci invita a speculare su futuri alternativi attraverso l’interazione con utopie pedagogiche sperimentali.

I lavori collettivi della Scuola dei Mutanti sono stati presentati internazionalmente in biennali e istituzioni come alla 14a Biennale di Dakar; 4a Biennale Autostrada; 12a Biennale di Berlino; Centre Pompidou Metz; 35a Biennale di Lubiana; 14a Biennale di Kaunas; Het Nieuwe Instituut; 12a Biennale di Taipei; 7a Triennale di Oslo; Fondation Luma; Le Lieu Unique; CIAP Vassivière; Sheffield DocFest.

La Scuola dei Mutanti ha avuto residenze presso RAW Material Company, Kër Thiossane, Art Explora–Cité Internationale des Arts.

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