L’impatto dell’uomo sul clima in mostra

“Ho sempre analizzato tematiche legate alla politica e alla società basandomi su testi filosofici, atlanti, mappe, disegni di geografi. Questo lavoro mi ha sempre permesso di stare un passo indietro, ovvero di avere un’analisi il più possibile lucida della realtà. In grado, cioè, di abbracciare una geografia ideale e dipanare la trama della Storia per parlare di contemporaneità. E descrivere nuove idee di libertà e dialogo tra le differenze». In questa intervista rilasciata a AD Italia, Pietro Ruffo – uno dei giovani artisti più apprezzati –  racconta il processo creativo che lo ha visto sempre impegnato ad osservare il rapporto tra l’umanità e il mondo naturale.

Nella mostra The Planetary Garden – fino al 29 Aprile alla Galleria Lorcan O’Neill a Roma – sono molti i nuovi lavori presentati che riflettono sulle azioni umane e il loro impatto sulla terra e il clima. Il suo è uno studio sull’Antropocene, sulle impronte e tracce che le civiltà hanno lasciato sul pianeta e con le sue opere ci vuole restituire, con l’intaglio, la stratificazione degli elementi naturali e la rielaborazione delle carte geografiche, la complessità dei tanti paesaggi possibili.

“Direi che come specie siamo l’unica che non ha mai vissuto in armonia con lo spazio naturale che ci circonda. Il nostro egoismo ci ha permesso di utilizzare l’ambiente a nostro piacimento, e il termine Antropocene non è altro che un ulteriore visione antropocentrica delle ere geologiche. Stiamo causando la fine della nostra specie su questo pianeta, ma di certo non abbiamo la forza per causare la morte del pianeta stesso, che ha forze molto più grandi di noi e andrà avanti per altri miliardi di anni”.

The Planetary Garden _ dal 14 Marzo 2023 al 29 Aprile 2023 _ Galleria Lorcan O’Neill, Vicolo dei Cantinari, Roma.

In foto “Antropocene”; foto di copertina “Migrante” dal sito pietroruffo.com

di PF redazione