Qual è la soglia di distinzione tra complicato e complesso? Quale l’errore che si commette separando sfera cognitiva da sfera emotiva? Venerdi 24 maggio presso MACRO Asilo, partecipando al Festival della Complessità – lezioni #9 e #10 – potremo avere risposte a queste e altre domande grazie agli incontri promossi dal Complexity Education Project.
Si tratta di un gruppo di ricerca dedicato allo studio e alla diffusione di metodi e conoscenze su reti e sistemi complessi. L’obiettivo è quello di dare un contributo alla formazione e all’educazione alla complessità in Italia, e di costituire un punto d’incontro tra realtà di ricerca e singoli, che si occupano dei temi complessi da prospettive diverse.
Presso “la stanza delle parole” dalle ore 17, con ingresso libero e prenotazioni su Eventbrite, con i due relatori Piero Dominici e Pier Luigi Capucci.
Per chi volesse arrivare con qualche domanda consigliamo il testo “Arte e tecnologie”, proprio di Capucci, rilasciato da poco su licenza Creative Commons. Lo trovate qui
Dalla premessa: “L’arte discute il reale con la dignità di ogni altra scienza, mostra l’esistenza, e spesso anche la necessità, di un’alterità che anche se silenziosa o rimossa non può che essere – deve essere – presente. Se la scienza indaga sul mondo, in qualche modo restituendone una rappresentazione, l’arte indaga sul nostro rapporto col mondo, con questa rappresentazione, mostrandone volti alternativi, spesso trascurati. Nella sua indagine e nella costruzione di mondi possibili la ricerca artistica configura strade altre, al di fuori di quelle battute, dunque con un grande potenziale cognitivo.”
Save the date!
di Pierpaolo Fabrizio